Le espressioni “responsabilità medica” e “responsabilità sanitaria” non sono sinonimi, benché vengano sovente utilizzati in maniera interscambiabile. In realtà, il concetto di responsabilità medica rimanda a fattispecie di danni correlati a specifici profili di colpa del personale medico o para-medico; quello di responsabilità sanitaria, invece, contempla tutti gli illeciti addebitabili alla struttura nel suo complesso. Per ottenere il riconoscimento di un danno da malasanità e per valorizzarlo adeguatamente a fini risarcitori, non è sufficiente affermare che c’è stata la lesione di un diritto, ma è estremamente importante saper individuare e soprattutto documentare tutte le implicazioni pregiudizievoli che ne siano conseguite. Si sappia che ogni caso di presunta malasanità, deve essere sottoposto a una duplice analisi: prima medica e poi giuridica.
È quindi necessario poter esaminare tutta la documentazione relativa alla vicenda, con particolare riferimento alle cartelle cliniche, certificati, referti, lettere di dimissioni e quant’altro. Inoltre, è opportuno che, insieme alla documentazione, si conosca una sintetica ricostruzione della vicenda, nella quale l’interessato o i suoi congiunti “raccontano” cosa è accaduto e descrivono le proprie perplessità a proposito della qualità dei servizi sanitari erogati. È bene sapere che copia della cartella clinica e della documentazione sanitaria relativa al paziente può essere richiesta alla struttura sanitaria, che lo ha avuto in cura, e deve essere rilasciata entro 7 giorni, dietro rimborso delle sole spese di copia, lo prevede l’art. 4 della legge Gelli Bianco.
Se ritenuto utile, potremo esprimere un parere sulla risarcibilità e fornire opportune indicazioni circa le successive fasi della pratica: una nostra consulenza medica, del tutto gratuita.
Parlando di negligenza medica e risarcimento, va considerato che la negligenza medica è una causa prodotta dagli atti o dalle omissioni di un operatore sanitario, come medici, infermieri e personale ospedaliero. Quando la loro condotta scende al di sotto dello standard di pratica accettato nella comunità medica, può causare danni permanenti e irreparabili all’ammalato, o alla sua famiglia.
Con il nostro aiuto, si potrà verificare se la responsabilità medica esiste davvero da un punto di vista legale. In ogni caso, è bene sapere che non tutti i cattivi risultati medici sono dovuti alla negligenza di un operatore sanitario. Si potrà anche identificare il possibile risarcimento per spese mediche supplementari, salari persi e altri danni da presentare in sede giudiziale che stragiudiziale. I nostri legali sono disponibili ad analizzare tutta la documentazione del caso; analisi fondamentale per individuare i responsabili dei danni subiti e per valutare la strategia più efficace per ottenere il giusto risarcimento.
Se ritenuto utile, potremo esprimere un parere sulla risarcibilità e fornire opportune indicazioni circa le successive fasi della pratica: una nostra consulenza legale, del tutto gratuita.
Ecco perché sentiamo l’impegno di realizzare spazi di riflessione che hanno lo scopo di implementare l’attività fisica, di educare ad una alimentazione sana e adatta alle condizioni di salute, di aiutare ad abbandonare il fumo, gli abusi di alcool e di sostanze.
In campo medico, per prevenzione si intende il tentativo di evitare la comparsa di una malattia, di una sua specifica manifestazione, di un suo aggravamento o recidiva fino a un possibile evento fatale, la morte. Il cittadino e la persona malata hanno un ruolo di rilievo soprattutto in quella che viene definita la “prevenzione primaria”, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di ridurre i fattori di rischio per la salute. Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo promosse dai governi.
Di pari importanza è la cosiddetta “prevenzione secondaria”, che consiste nella diagnosi precoce di una patologia; strumento base è lo screening, che permette la precocità di intervento e aumenta le opportunità terapeutiche. Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento della mammografia nella popolazione femminile sana.
In definitiva, fidarsi del proprio medico e seguire le sue indicazioni è quello che possiamo e dobbiamo fare.