La scienza precisa, e la preistoria elogia
Fantastico, oggi la scienza annuncia ciò che già la preistoria sapeva e convintamente praticava. Ma veniamo al punto. È di poca cosa e quasi banale, si tratta degli effetti benefici delle noci. Più nel dettaglio, la ricerca precisa che la parte mangereccia della noce è ricca di acidi grassi, fibre, minerali, vitamine e composti bioattivi dal potenziale antiossidante benefico per la salute. Inoltre la noce non è solo uno spuntino salutare in grado di sostituire alternative meno sane che contengono zucchero, grassi idrogenati e sale, ma è anche un ingrediente presente in molte ricette della cucina di tutto il mondo. Consumare regolarmente le noci (20-30 grammi almeno 3-4 volte alla settimana) contribuisce a ridurre il rischio di obesità, diabete mellito, ipertensione e malattie cardiovascolari. E poi si legge che noci e frutta secca, come nocciole, mandorle, anacardi, noci del Brasile e pistacchi, facevano parte dell’alimentazione umana fin dalla preistoria. Infatti, gli uomini di Neanderthal non solo cuocevano i propri pasti, ma li rendevano più saporiti aggiungendo condimenti vegetali di vario genere, come semi, cereali, noci ed erbe selvatiche. A dimostrarlo sono i resti carbonizzati di cibo consumato 70mila anni fa rinvenuti dall’archeologo americano Ralph Solecki nella grotta di Shanidar, sita a circa 800 chilometri da Baghdad (Iraq), nel cuore dei Monti Zagros nordoccidentali. Per di più nell’antica Persia, già nel 7000 a.C., i sovrani mangiavano le noci, tanto che si arrivò ad attribuire al frutto l’aggettivo “reale” ed utilizzavano una “farina” di noci per addensare le zuppe e gli stufati. Iscrizioni ritrovate su tavolette di argilla, risalenti al II secolo a.C., rivelano l’esistenza di boschi di noci all’interno dei famosi giardini pensili di Babilonia.
Quanto s’è detto può definirsi “paleo-dieta”, o dieta dell’età della pietra: un regime alimentare basato sull’assunzione di cibi che venivano mangiati durante l’era Paleolitica, che va dai 10.000 ai 2,5 milioni di anni fa. In conclusione è la preistoria che ancora vive nel presente, e oggi sappiamo dalla scienza perché continua.